Lup Art

Le opere

Maestro Antonio Lupoli

La casa bianca

Olio su compensato f.to 30x40

Natura Morta

Olio su Compensato 40x50

Le Delizie Estive

OLIO SU COMPENSATO F.TO 30X40

FRUTTA D'INVERNO

OLIO SU COMPENSATO F.TO 30X40

GENESI DI UN FIORE

OLIO SU TELA F.TO 40X50

1
VASO CON GAROFANI

OLIO SU COMPENSATO F.TO 30X40

ORTENSIE

OLIO SU COMPENSATO F.TO 30X40

VASO DEI FIORI

OLIO SU TELA F.TO 40X50

NATURA MORTA

OLIO SU TELA F.TO 30X40

I FIORI

OLIO SU TELA F.TO 35X50

TRAMONTO

OLIO SU TELA F.TO 50X40

L'INFINITO

OLIO SU COMPENSATO F.TO 30X60

VASO CON I FIORI

OLIO SU TELA F.TO 50X70

VITA SPEZZATA

OLIO SU COMPENSATO F.TO 40X50

COMPOSIZIONE FLOREALE

OLIO SU TELA F.TO 50X70

AUTUNNO

OLIO SU COMPENSATO F.TO 30X40

RAGAZZE IN RIVA AL LAGO

OLIO SU TELA F.TO 40X50

L'Arte del Maestro Lupoli Antonio

La pittura di Antonio Lupoli è puramente figurativa, spesso raffigura un sogno, un’idea di donna, un’idea di urbe, non è naif nel senso più stretto perché l’autore è saldamente legato alla realtà che lo circonda immerso come in attività di alto rispetto alla pittura stessa, non è simbolica, perché nel pittore non cè la volontà della meta, ma la cronistoria di un racconto. La pittura di Lupoli narra una sorta di spazio libero, un’isola, rifugio dove il pittore sceglie di essere se stesso e di farsi trasportare dall’estero dei colori dell’umore e dei ricordi, e poi per lui Lupoli un giardino di serenità. C’è candore nella sua pittura, non animosità, violenza, c’è un linguaggio piano lento di pennellate non aggressive, laddove invece nella vita di tutti i giorni l’uomo ha un linguaggio rapido convulso quasi affannoso. Dunque la pittura se non una piccola barca che veleggia nel mare della tranquillità, lontana dalla preoccupazione, dei disagi, dalle angosce del quotidiano. Per questo pur non inserendo l’opera di Lupoli nel contesto urbano in cui vive, che è dominato dal grigio anziché dalla vivacità della sua tavolozza, è immediato il riconoscimento nella sua pittura proprio dagli spiriti semplici di chi ha voglia di raccontare solo ciò che conosce bene, di chi compie nel gesto del dipingere, non un evento ma un fatto di chi riconosce e riveste di pudore un’attività che alligna nell’artigianato, cioè nel fare arte nel dare mestiere alle cose.

Riconoscimenti

l Maestro Lupoli, è nato a Napoli nel 1952. Ha esposto in numerose personali e collettive, col patrocinio della Regione Campania. Ha ricevuto le nomine di Professore dall’Acc. del Verbano, Prof. e Maestro d’Arte h.c. dall’Acc. dei Dioscuri, Cavaliere del Fiorino, Ambasciatore dell’Arte Italiana nel Mondo; recentemente gli sono stati conferiti i premi: L’Ercole di Brindisi; Gran Premio Cavaliere dell’Isola di Malta 2009 e Gran Premio Unità d’Italia 2011 dall’Acc. dei Dioscuri. E’ stato recensito da noti critici e scrittori, fra cui U. Weettinger e Luciano De Crescenzo, che si è espresso così: «Ho incontrato nelle sue immagini una freschezza, una genuina partecipazione all’esistenza, un senso della vita come di altri tempi.»

Testimonianze

Testimonianze Sul Maestro Lupoli di Antonio De Crescenzo e iconografia del docente Umberto Weetinger


Sulle tele di Antonio Lupoli riportiamo una testimonianza di Luciano de Crescenzo

La pittura di Antonio Lupoli è puramente figurativa, spesso raffigura un sogno, un’idea di donna, un’idea di urbe, non è naif nel senso più stretto perché l’autore è saldamente legato alla realtà che lo circonda immerso come in attività di alto rispetto alla pittura stessa, non è simbolica, perché nel pittore non cè la volontà della meta, ma la cronistoria di un racconto. La pittura di Lupoli narra una sorta di spazio libero, un’isola, rifugio dove il pittore sceglie di essere se stesso e di farsi trasportare dall’estero dei colori dell’umore e dei ricordi, e poi per lui Lupoli un giardino di serenità. C’è candore nella sua pittura, non animosità, violenza, c’è un linguaggio piano lento di pennellate non aggressive, laddove invece nella vita di tutti i giorni l’uomo ha un linguaggio rapido convulso quasi affannoso. Dunque la pittura se non una piccola barca che veleggia nel mare della tranquillità, lontana dalla preoccupazione, dei disagi, dalle angosce del quotidiano. Per questo pur non inserendo l’opera di Lupoli nel contesto urbano in cui vive, che è dominato dal grigio anziché dalla vivacità della sua tavolozza, è immediato il riconoscimento nella sua pittura proprio dagli spiriti semplici di chi ha voglia di raccontare solo ciò che conosce bene, di chi compie nel gesto del dipingere, non un evento ma un fatto di chi riconosce e riveste di pudore un’attività che alligna nell’artigianato, cioè nel fare arte nel dare mestiere alle cose. 

Iconografia del semplice testimonianze di Umberto wettinger docente di storia dell’arte

 Figurativo della genia degli spontaneisti, il Lupoli è narratore autodidatta della sua realtà. Interessante esempio di simbiosi con una cultura della provincia che mantiene salde le sue radici, egli si presta a raccogliere impressioni e paesaggi ed a riferirle su tela. Non per questo pittore della domenica, si distingue dal tuttologismo imperante in questa categoria spesso svalutata, per la sovrappopolazione di mestieranti, grazie alla sua sincerità ispirativa. Causa eclatante di pittore che ama più i suoi quadri che la sua vanità, il Lupoli merita una personale ed una rispettosa attenzione, soprattutto nel suo comprensorio, per la capacità di esprimere, senza tecnica, valore di immagine che sono comuni a quanti abitano e vivono quella realtà. Ben venga, dunque anche un’interazione con l’ambiente che lo circonda e che lo ha senz’altro ispirato: un’occasione dialettica per chi, con un senso di fierezza e ancora più di pudore, è giusto che si apra al dialogo con la sua comunità.

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